Mercury Marine sta facendo crescere in maniera rapida la linea di prodotto che abbraccia i fuoribordo elettrici operanti a bassa tensione, 48 volt. Solo 12 mesi fa lanciò infatti il suo primo modello, “Avator 7,5e”, ma già nell’Agosto scorso gli affiancò le versioni “20e” e “35e”, sigle dietro le quali si celano, espressi in forma decimale, i watt di potenza resi disponibili all’asse elica. Ora le versioni “Avator 75e” e “Avator 110e”, sempre operanti a bassa tensione e destinati come i loro predecessori a muovere imbarcazioni leggere di alluminio o vetroresina ma risultando anche adatti per fungere da motori da manovra o da ausiliari per natanti di stazza superiore quando chiamati a operare in aree protette. Grazie alle due nuove new entry la gamma “Avator” di Mercury è ora composta da cinque modelli assimilati fra loro in termini di design e caratterizzati, nel rispetto delle prestazioni, da analoghe connotazioni progettuali. Fra queste i motori a flusso trasversale integrati direttamente nel piede e le batterie agli ioni di litio la cui capacità varia in base al modello.
Si parte infatti dal chilowattora di “7,5e” per arrivare ai due chilowattora e tre dei modelli “20e” e “35e”, tutte unità progettate espressamente per uso nautico essendo impermeabili in classe “Ip67”. Inserite sotto calandra, le batterie possono essere ricaricate in maniera diretta da rete giovandosi di una elettronica di gestione che controlla caricabatterie da 110 o 230 watt di potenza in grado di rigenerare gli accumulatori in circa dieci ore. In alternativa si possono usare sorgenti esterne denominate “Avator Power Center” che consentono di ricaricare più velocemente alimentando anche quattro eventuali gruppi energetici riposti sull’imbarcazione. Da segnalare che i pesi dichiarati dei motori pur risultando contenuti, circa venti chili per l’unità di attacco e poco più di 21 per i due intermedi, non tengono però conto dei pesi delle batterie che nel caso dei motori di gamma intermedia danno luogo a un raddoppio delle masse totali di propulsione.
Proposte di utilizzo
2Avator 7.5e2, potenza equivalente un cavallo circa, peso motore più batteria circa 27 chili. Con il suo design snello e la batteria a cambio rapido, “Avator 7.5e” è un portatile fruibile per muovere un’ampia gamma di piccole imbarcazioni. Dai tender compatti per i cabinati di dimensioni medio/piccole ai natanti open di alluminio o vetroresina. Possibile anche l’installazione su derive a vela quali motori ausiliari o quali elementi di manovra di porua per open di grandi dimensioni.. “Avator 20e” e “35e”, potenze equivalenti circa due cavalli e mezzo e cinque cavalli, peso motore più batteria circa 43 chili.
I loro ambiti di azione spaziano dalla propulsione delle piccole barche da pesca di alluminio, ai pontoni compatti, ai tender di medie dimensioni. “Avator 75e” e “110e”, potenze equivalenti circa dieci e 15 cavalli, pesi totali non ancora dichiarati. Sono i fuoribordo più potenti della gamma “Avator” e hanno la capacità di spostare pilotine e open da pesca, pontoni e persino piccoli runabout di fibra di vetro. Sono perfetti per fungere da motori da manovra o da ausiliari per natanti di stazza superiore quando chiamati a operare in aree protette.
Dai bassi agli alti voltaggi
Oltre ad ampliare la gamma “Avator” Mercury ha anche esposto a Dusseldorf un prototipo di fuoribordo di media potenza operante ad alto voltaggio siglato “Hve” e caratterizzato dalla stessa calandra che chiude i fuoribordo serie “Four Stroke” di potenze compre fra i 75 e i 150 cavalli. Nulla però Mercury ha al momento circa le prestazioni e le caratteristiche costruttive del motore che, probabilmente, nasce a seguito dell’accordo stipulato nel Maggio scorso dalla Casa americana con il costruttore cinese Jing Jin Electric, attivo a livello mondiale nella mobilità elettrica. Nel comunicato a suo tempo rilasciato dai due brand si parlava in effetti di sviluppare una gamma di motori marini elettrici ad alta tensione. Poiché Jing Jin Electric opera principalmente nel settore automobilistico lavorando con Stellantis e Allison Transmission è probabile si sia occupata della parte relativa al sistema di propulsione mentre Mercury Marine è certo sia intervenuta con le sue conoscenze in materia di idrodinamica ed eliche.
Titolo: Mercury Marine, famiglia in crescita
Autore: Redazione